Spalla congelata: l’agopuntura può risolvere

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Termini e Condizioni
Nell’arco degli anni mi sono capitati diversi casi di spalla congelata o capsulite adesiva. In questa patologia, la spalla si mostra bloccata, rigida, “congelata” appunto e denuncia un dolore molto forte su tutte le direzioni dinamiche e anche al movimento passivo. Chi ha avuto la sfortuna di imbattersi in questo problema sa quanto invalidante sia e quanto impedisca, oltre alle normali attività, anche il sonno, spesso disturbato tantissimo dal dolore che addirittura con il riposo tende a peggiorare.
Dal punto di vista scientifico questi casi, chiamati dagli ortopedici “periartriti scapoloomerali acute” si distinguono per la presenza di acuta infiammazione dei tessuti fibrosi periarticolari, che a volte si evolvono col passare del tempo in un ispessimento, visibile sia alla RMN che all’ecografia e occasionalmente vengono accompagnati da formazione di aderenze della capsula, da cui il termine di “capsulite adesiva”.
Molto spesso non è noto un episodio scatenante per la spalla congelata, non sono noti traumi o infezioni esterne. A volte costituisce pabulum favorevole la presenza di una tendinopatia o di un trauma pregresso più o meno grave, ma tutto ciò spesso non basta a spiegare lo scatenarsi del quadro sindromico acuto, appunto talmente doloroso da risultare debilitante. Dal punto di vista biochimico nella spalla congelata può essere presente una infiammazione non particolare, con occasionale altrettanto minimo rialzo della temperatura, da quello fisioterapico Mc Kenziano si tratta di un’alterazione del movimento aspecifica. In termini energetici possiamo parlare di un blocco circolatorio energetico e di sangue.
Parlerò in questo post di un caso specifico di spalla congelata, riguardante una giovane donna il cui quadro clinico si caratterizza con stanchezza cronica, dolori articolari multipli e migranti molto frequenti, episodi frequenti (uno all’anno circa) di spalla congelata con lateralità alternata, la cui insorgenza è conseguente a periodi di forte tensione emotiva e stanchezza.
In Medicina Tradizionale Cinese, parliamo di una milza debole tendente alla stasi di fegato come condizione di fondo con calore-umidità accumulati nell’articolazione come possibile risposta ad una risalita patologica dello Yang di fegato. Non è un linguaggio semplice quello della Medicina Cinese; per tradurlo in termini più accessibili possiamo parlare di un dolore acuto infiammatorio la cui origine è interna a tal punto che la definirei viscerale.
Quello che suggerisco è di considerare l’origine di questa patologia più energetica ed interiore rispetto ad altre, motivo per cui la spalla congelata risponde all’agopuntura molto bene, al punto che la stessa patologia trattata senza manovre osteopatiche e di agopuntura prevede tempi molto più lunghi. La spalla congelata, quando trattata esclusivamente con farmaci antiinfiammatori e ginnastica, richiede nella media almeno 6 settimane di fisioterapia, lungo un percorso spesso assai doloroso che porta ad un recupero articolare molto lento (parliamo di una media di tempo fino ad un anno per un recupero completo).
Nel caso di cui sto parlando, la paziente, nonostante una forte fobia per gli aghi, è ricorsa al mio studio in quanto in piena crisi acuta in prossimità di partenza per le agognate vacanze. L’escursione iniziale passiva non superava i 40°.
Ho eseguito tre trattamenti di agopuntura ravvicinati, uno al giorno, con prescrizione di ricetta fitoterapica cinese mirata al dolore della spalla congelata, ottenendo in quel tempo un recupero articolare del 90%, con escursione passiva oltre i 170° ed un controllo molto avanzato e profondo del dolore sia in mobilizzazione che a riposo. La paziente ha così potuto partire per le ferie, accompagnata dalla sua ricetta fitoterapica e da una serie di consigli ed esercizi di autotrattamento, ottenendo poi nel giro di una sola ulteriore settimana, complici anche mare e sole, un recupero completo della funzionalità e la scomparsa completa della sintomatologia dolorosa.
Ritengo che farsi una domanda sull’efficacia quasi miracolosa dei trattamenti applicati sia d’obbligo in questo caso, soprattutto sulla natura della spalla congelata, molto più frequente di quello che si può pensare. Il nome “popolare” di questa patologia, deriva proprio dal fatto che è il sintomo ad essere evidente ma non la causa che, per quanto sconosciuta va certamente ricercata in una sfera non esclusivamente anatomica.
In modo particolare credo sia utile ricordare che la spalla congelata colpisce con maggior frequenza donne tra i 30 e i 50 anni. Questo tende ad escludere (sempre ragionando in termini medi) una possibile causa degenerativa (la fascia di età dovrebbe essere spostata più avanti nell’età) e anche una possibile degenerazione da supersforzo (che impegnerebbe quindi analogamente se non in modo maggiore il sesso maschile).
In Medicina Tradizionale Cinese la spalla viene considerata in correlazione con intestino e fegato; da qui la connessione con quelle patologie che possiamo definire “viscerali”. Dovrebbe essere un punto di vista da tenere in maggior considerazione, vista anche l’aumentata frequenza delle patologie della spalla, prima di procedere sistematicamente all’intervento chirurgico.