Sembra una cosa scontata invece il nostro nuovo modo di vivere tende ad allontanarci dalla natura e da noi stessi e progressivamente non siamo più in grado di adeguarci al ritmo naturale delle stagioni. Diventiamo facilmente intolleranti a tutto e poco capaci di adattarci; ecco che riscaldiamo troppo gli ambienti oppure ci vestiamo troppo ai primissimi freddi.
Il nostro cervello è troppo impegnato in cose che deve fare e nel modo migliore di farle. Non siamo più capaci di ascoltarci. Il lavoro ci occupa tutta la giornata e talora anche la sera e il fine settimana. Ecco che nella stragrande maggioranza dei casi si mangia bene solo alla sera e si mangiano un po’ sempre le stesse cose magari facili da acquistare, conservare e preparare.
Abbiamo appiattito i nostri sensi e non siamo capaci di comprendere se un cibo ci fa bene oppure no e se è genuino oppure no. Basta che soddisfi le nostre idee. Se saremo vegani ci abbufferemo di cibi preconfezionati rigorosamente vegan ma non per questo genuini e digeribili. Se siamo amanti del vino rinunceremo magari anche a mangiare pasta e pane ma non al nostro bicchierino abbondante di vino serale. Se siamo dipendenti dal cioccolato non importa cosa avremo mangiato ma il cioccolatino della buona notte non scappa.
Esiste invece un tempo perfetto per ogni alimento e un’associazione perfetta tra i diversi sapori e questa, diciamo, armonia alimentare non è data da un’abitudine al ripetere la stessa colazione oppure lo stesso pranzo o cena. Il tempo perfetto segue la natura e le sue stagioni, usa sapientemente i prodotti naturali della stagione in corso.
E per stagione intendo anche la nostra stagione personale; a seconda della nostra età anagrafica, del nostro stato di stanchezza o del nostro stato emotivo avrà senso modificare gli alimenti che assumiamo compiendo una scelta mirata alle nostre precise e specifiche esigenze stagionali.
A seconda del periodo in cui ci troviamo, menopausa, premestruale, durante una convalescenza, dopo un grande sforzo, durante una festeggiamento, non dovremmo scegliere gli stessi alimenti. E lo stesso dovremmo fare con le ore del giorno seguendo il ritmo del sole poiché noi siamo esseri solari. La luce del sole ci è indispensabile. lo abbiamo accertato con il recente studio sull’importanza della vitamina D non solo sulle ossa ma su tutto l’organismo.
La scoperta di quanto questa vitamina sia carente e utile è una nuova recente scoperta scientifica che ha messo in commercio l’utilizzo di vitamina D ma che invece dovrebbe farci pensare a quanto la nostra vita ci allontani dal ritmo naturale del sole. Usciamo di casa che il sole non è ancora sorto, lavoriamo al chiuso in luce artificiale tutti il giorno e poi usciamo che il sole è tramontato. Siamo un po’ come gli animali da allevamento intensivo; la gabbietta metallica è data dai nostri obblighi e doveri e ci blocca li davanti al pc o davanti al nostro cliente.
Dovremo trovare il modo durante la stagione che va dal equinozio d’autunno all’equinozio di primavera quando le radiazioni solari si abbassano di intensità e di durata, di uscire all’aria aperta almeno 10 minuti tutti i giorni quando il sole è alto ovvero tra le 10 e le 14. Usiamo i parchi che abbiamo vicino prima o dopo aver mangiato e decidiamo di farci prendere aria come se fosse una pastiglia. Facciamo una commissione a piedi.
Durante i week end e i giorni festivi se possibile cerchiamo di uscire all’aria aperta in ambienti con minor tasso di inquinamento come si fa con i bambini piccoli. Anche noi abbiamo bisogno di luce per vivere come loro e di questo tendiamo a dimenticarci. Parliamo di curcuma, zenzero, pranzi iperproteici, vegani, biologici, sappiamo un mucchio di cose utili ma poi a conti fatti facciamo un gran bel casino.
Ci chiudiamo in casa a riposare oppure in compagnia dei nostri cari o di un buon libro, andiamo in palestra, usciamo al cinema e al bar o ristorante questi sono i nostri svaghi preferiti. Ci sforziamo di seguire una dieta che abbia un senso per restare magri e in forma oppure per una scelta personale. Siamo convinti che i cibi che mangiamo dovrebbero crescere al sole e all’aria aperta ma purtroppo spesso non è così che vanno le cose: lo sappiamo benissimo ma facciamo spallucce.
Nessun medico ci ha prescritto di uscire all’aria aperta nelle ore di maggior radiazione solare e ci dimentichiamo sistematicamente di farlo per un motivo oppure per un altro. La somministrazione quotidiana di luce solare è un alimento indispensabile per la salute di tutti gli esseri viventi diurni e per ora, che lo vogliate o meno, non si vende ancora in pastiglie.