L’antico mondo delle coppette

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Termini e Condizioni
A fine settembre terrò un corso per fisioterapisti sull’utilizzo della coppettazione, in cinese “Baguan zi” in inglese “cupping therapy”.
Questa tecnica, come quella del taping, giunge all’attenzione del pubblico in occasione di eventi sportivi quali le olimpiadi e si perde poi in articoli piuttosto vaghi che lasciano dubbi sia sulla sua efficacia che sulla sua approvazione scientifica.
Rispetto alla Medicina Cinese la storia della coppettazione sembra avere radici ancora più antiche: si ritiene sia stata praticata e tramandata oralmente dal 3000 a.C , probabilmente usata già dagli Antichi Egizi, dai Greci e dagli antichi popoli del Sahara.
Il primo documento che ne descrive la tecnica risale al “Manuale di prescrizioni per le emergenze” scritto dal medico Taoista Ge Hong nel 281 a.D.
Nella successiva Dinastia Tang (618-907 ) la coppettazione fu molto usata per trattare la tubercolosi e per questo motivo questa tecnica è diventata famosa per il trattamento delle patologie delle vie respiratorie e delle emergenze come il morso di un serpente. Solo successivamente è stata applicata a un gran numero di patologie sia interne che esterne diventando un vero e proprio supplemento all’agopuntura, al massaggio e alla moxibustione.
La coppettazione è poi gradualmente diventata meno popolare, soprattutto in Occidente, e tende ad essere screditata e talora anche condannata per essere potenzialmente dannosa e per gli evidenti segni, peraltro assolutamente temporanei, che può facilmente lasciare sulla pelle e che comunque spariscono completamente in pochi giorni.
Quello che stupisce e che dovrebbe farci riflettere é come una tecnica come questa possa essere tramandata da così tanto tempo. Dalla Cina imperiale alla stregua delle spezie, delle sete e dei tesori esotici le coppette hanno preso la via del mare e sono giunte fino in Europa. In particolari contesti contadini se ne ricorda ancora oggi l’utilizzo per trattare patologie bronchiali e febbri.
Per chi si dedica alla medicina cinese sono tantissime le possibili tecniche di coppettazione e sempre più numerosi i punti che si possono trattare, tanto più che oggi le coppette si trovano delle più svariate forme e materiali e possono essere applicate su punti anche molto piccoli come un gomito o un polso e addirittura su singoli punti di agopuntura delle gambe e delle braccia e non solo sui noti punti Shu del dorso e Mu dell’addome.
Le coppette sono sorprendentemente efficaci per trattare il dolore e l’infiammazione che muovono in superficie ma possono anche essere usate per aumentare l’energia quando i pazienti hanno patologie croniche, ridurre l’ansia, l’oppressione al petto, il bruxismo, la stitichezza e la diarrea e la dismenorrea e anche trattare svariati problemi ginecologici e addominali.
Esteticamente sono inoltre estremamente usate per tonificare e trattare gli inestetismi della cellulite e tutte le zone cicatriziali.
Insomma la loro applicazione é estesissima e può essere di grande appoggio a svariate tecniche terapeutiche sia da parte di medici che ddi fisioterapisti, psicologi, massaggiatori. Infine può essere insegnata con facilità anche in autotrattamento, come si faceva una volta nell’Europa dell’est per trattare la bronchite, tanto più che oggi esistono coppette di silicone e coppette azionabili mediante delle pompe limitando anche i possibili pericoli legati all’uso della fiamma che, nella tecnica originale, viene usata all’interno della coppetta per brevi attimi allo scopo di creare il vuoto.
Recentemente dovendo dare a una paziente affetta da malattia di Parkinson dei punti destinati all’autotrattamento, ho insegnato alcuni punti utilizzabili per l’autopuntura facilmente raggiungibili; ho poi scelto anche punti di pressione e massaggio specifici per migliorare la circolazione del sangue in area cerebrale e infine punti utili a tonificare il Rene attraverso l’applicazione di piccole coppette di silicone; il tutto per ottenere un lavoro completo atto in particolare a contenere i danni di questa patologia sulla paziente nella sua totalità, senza costringerla a viaggi estenuanti e costi che non poteva comunque sostenere a lungo termine.
E’ chiaro che i tempi di applicazione, il tipo di suzione da applicare, il colore della pelle da controllare sono individuali e dipendono da caso a caso e che le controindicazioni non sono ovviamente assenti, come per una semplice aspirina d’altronde, tuttavia i risultati sono veramente facilmente constatabili e saranno proprio i pazienti a comunicarvelo in maniera molto chiara e inequivocabile aumentando il senso di benessere complessivo e l’efficacia della cura indipendentemente della terapia di base che avrete deciso di usare per trattarli.