La lombalgia identifica la patologia presumibilmente più diffusa come causa di assenza dal lavoro, e in effetti corrisponde a un problema estremamente frequente nella popolazione adulta. Si stratta di un disturbo sempre più presente con l’avanzare degli anni anche perché sia l’aspettativa di vita che la qualità della vita sono aumentati nell’ultimo secolo e dopo i cinquanta o sessanta anni e direi anche i settanta, si desidera vivere bene ma il mal di schiena non è solo un ostacolo a questo desiderio in quanto è ancora sorprendentemente presente anche in giovane età a dispetto delle palestre, dell’attenzione al benessere e al divieto di lavoro ai troppo giovani.
Capire quali siano i movimenti inadeguati alla propria condizione fisica e le posture che per ognuno sono potenzialmente dannose resta di fondamentale importanza. Negli anni ’80 si parlava di “back school” e il concetto era proprio questo: educare il paziente a riconoscere i gesti e le abitudini sbagliate e ovviamente evitare, anche all’interno di un corso, di fare quei movimenti a rischio personale.
In effetti al contrario dei pazienti anziani che magari hanno lavorato dall’età di 10 anni sollevando pesi e raccogliendo frutta e verdura per intere giornate, oggi i giovani sono spesso molto sedentari e frequentano palestre dove, con l’obiettivo di avere un fisico snello e atletico eseguono workout magari anche solo trovati in rete che sono irritanti per la colonna, soprattutto per quelle schiene che non hanno strutturato una muscolatura profonda che possiamo chiamare stabilizzatrice.
Ecco che in men che non si dica si passa dal corso fitness al fisioterapista e magari al dolore cronico o ricorrente anche in giovanissima età. Quali sono gli esercizi a rischio? Non è semplice descriverli tutti ma possiamo provarci.
Iniziamo dai tanto amati addominali, i cosiddetti “crunch”, soprattutto se forzati e dinamici, quando poi al posto di sollevare il busto sulle gambe si fa il contrario tipo roll over del pilates per rinforzare gli addominali alti ebbene questo movimento, se fatto in maniera maldestra, ad esempio dandosi una spinta di bacino oppure ripetuto da rinforzo, è sicuramente estremamente rischioso; la bicicletta o cyclette in salita e contro resistenza soprattutto se per lungo tempo, la posizione a V rovesciata (down dog o Urdamuccasvanasana per chi pratica yoga) soprattutto se fatto a freddo o dinamico spinto (esempio ginocchia alla fronte pedalando oppure con i piedi sollevati oppure aprendo e chiudendo la V ritmicamente), e infine la posizione di chiusura del tronco sulle gambe (Pashimottasana da seduti o Uttanasana in piedi) soprattutto se dinamici e fatti velocemente.
Tutti questi esercizi dinamici o posture statiche non sono dannose in sé ma solo quando eseguite su un corpo con una muscolatura profonda insufficiente e nei tempi sbagliati. Andrebbero eseguite su corpo già allenato o riscaldato, con la giusta attenzione e gradualità, rispettando l’allungamento della colonna e usando gli esercizi di compensazione oltre che le pause necessarie. Diversamente si rischia di cifotizzare troppo la parte lombare nel tentativo di compensare la mancanza di elasticità o di forza muscolare. Inoltre la parte lombare è già messa a dura prova da ore di vita sedentaria e magari di guida di un automobile (posizioni che impongono un peso gravativo molto elevato sulle vertebre lombari e spesso un inversione della fisiologica lordosi mantenuta per lunghi periodi)
Spesso i corsi, non tutti ma molti, sono proposti in tempi ristretti con il desiderio di ottenere il massimo consumo calorico e rinforzo muscolare addominale oltre che divertire e magari stupire chi li frequenta; poco tempo è dedicato all’ascolto e alla correzione personale talora anche sostituiti dalla musica e magari anche dalla competizione con se stessi e con gli altri
Non si tratta di sconsigliare a prescindere Pilates, Yoga o i workout di potenziamento muscolare ma di personalizzare il lavoro a secondo delle esigenze individuali che sono date da un insieme di fattori; stile di vita, costituzione (eventuali predisposizioni o malformazioni genetiche), elasticità della colonna vertebrale, forza dei muscoli addominali e dei muscoli estensori del rachide. Tutto si può fare (o quasi) ma con attenzione e seguendo i tempi giusti.
Diversamente le contratture ma soprattutto le discopatie saranno il nostro pane quotidiano ovvero una sofferenza del disco intervertebrale con secondariamente dolore. Capirete che in caso di discopatia non può bastare fare dei massaggi e neanche delle terapie fisiche con calore applicato che lavorano esclusivamente sulla decontrazione muscolare. Nella maggior parte dei casi di lombalgia ricorrente e cronica non si tratta solo di una contrattura muscolare e il lavoro da eseguire è molto più complesso.
Il lavoro riabilitativo dovrà passare in primis da un azione antalgica e antinfiammatoria, in questo caso un corretto utilizzo dell’agopuntura e non solo il dry neddling (che dell’agopuntura prende solo una microscopica parte) sarà un ottimo strumento per rilassare la muscolatura contratta e sfiammare i tessuti irritati e lesi riducendo al minimo l’assunzione di farmaci (spesso anche inefficaci oltre che dannosi).
Inoltre l’agopuntura consente di ridurre i tempi di recupero funzionale al minimo, favorendo una più rapida ripresa dei normali movimenti e attività quotidiane evitando ovviamente quelli a rischio tipo sollevamento pesi ma soprattutto evitando che anche l’eccessivo riposo causi i suoi danni. Si perchè per costruire e potenziare i muscoli ci vogliono almeno 6 mesi di lavoro continuativo mentre per ridurlo e indebolirlo bastano poche settimane di inattività o di movimenti scorretti.
In seconda battutta la correzione della postura guidata da un osteopata oppure da un buon fisioterapista o fisiatra, dalle tecniche di miofibrolisi, coppettazione oppure neurobilanciamento muscolare globale vi aiuteranno a correggere la memoria del corpo secondaria al dolore e soprattutto alle abitudini scorrette.
In terza istanza un lavoro prolungato nel tempo per rinforzare e allungare rispettivamente i muscoli deboli e accorciati dovrà essere fatto continuativamente allo scopo di poter riprendere un normale allenamento fisico privo di rischi e sempre più ricco di grandi soddisfazioni personali. Questo lavoro può essere fatto a qualsiasi età e renderà il paziente il vero artefice del proprio benessere, capace non solo di svolgere con piacere e attenzione attività fisica ma anche di ascoltare e limitare tutti quei movimenti che invece gli sono dannosi. Si tratta di rinforza attivamente l’anello debole della nostra catena.
Ogni squilibrio fisico tenderà a peggiorare nel tempo a meno che non si applichi una forza opposta e ben bilanciata.