Vitamine: quando possiamo parlare di eccessivo consumo

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Termini e Condizioni
Si tratta di argomento complesso e poco indagato. Andando su Pub Med, ovvero su una delle raccolte di articoli e studi scientifici più accreditate, si trovano migliaia di articoli dove si associa una specifica malattia a una particolare carenza vitaminica. Purtroppo succede solo raramente di evidenziare un effetto terapeutico francamente positivo con la loro assunzione.
Quello che invece non si indaga mai, o quasi, è il potenziale effetto negativo dell’assunzione indiscriminata di vitamine in soggetti sani. Esiste un range terapeutico da non superare per ogni vitamina ma praticamente nessuno parla di costituzione individuale e soprattutto nessuno parla di tempo: un discorso è assumere vitamina C per 2 mesi quotidianamente e una cosa è assumerla per anni senza interruzioni.
Analizziamo l’argomento facendo due passi indietro; la prima cosa che dobbiamo considerare oggigiorno è che, a dispetto di un tempo, l’alimentazione viaggia più su eccessi che su deficit. Se in tempi di guerra un’arancia poteva essere una sorta di regalo da gustare con calma e magari da condividere in più persone, oggi è più facile trovare chi ne abusa magari con spremute di 2 o 3 ogni mattina perchè “tanto fa bene“. Ci dimentichiamo sempre che l’eccesso è nocivo quanto il difetto e che un cibo come l’arancia è difficile da digerire e anche particolarmente freddo e da evitare o limitare su alcune costituzioni fisiche e in alcuni momenti della giornata oppure se abbiamo preso freddo.
I deficit di vitamine correlati a patologie non sono, nella maggioranza dei casi, dovuti a carenze di assunzione alimentare quanto piuttosto a un’incapacità del corpo di utilizzare e metabolizzare correttamente queste sostanze, talora anche in evidenti casi di supplementazione.
Cosa sono le vitamine? Sono 13 complessi molecolari ognuno diverso dall’altro, codificati per semplificazione con lettere dell’alfabeto perchè si tratta di molecole complicatissime, che hanno la caratteristica di essere essenziali, come i sali minerali e alcuni aminoacidi e acidi grassi. Essenziali significa che sono indispensabili per l’organismo e che la loro presenza nel corpo dipende dalla loro assunzione orale o dei loro precursori chimici. In poche parole il nostro corpo non è in grado da solo di fabbricarne in dosi sufficienti.
Fino al dopo guerra non esistevano supplementazioni vitaminiche di massa da assumere per bocca, le vitamine e tutti i nutrienti essenziali si assumevano esclusivamente con il cibo. Nel 1930 veniva messa sul mercato la prima vitamina ad uso commerciale, non per caso dopo un periodo storico di carenze alimentari piuttosto estese.
Come sempre il problema è più vasto e complesso di quanto noi non vorremmo e l’analisi non è riconducibile a un semplice “mi manca nel sangue allora aggiungo per bocca“. Le implicazioni sono molto più estese soprattutto quando parliamo di molecole come le vitamine le cui funzioni sono molteplici e non ancora tutte note, oltre che riconducibili ad azioni simili agli ormoni. La corretta quantità è difficile da dosare con precisione attraverso una supplementazione artificiale e può variare anche da giorno a giorno.
Tutte le vitamine sono assumibili attraverso una buona dieta a base di vegetali e frutta e una vita sana all’aria aperta, eccetto la B12. La B 12 non è presente nei vegetali (loro non ne hanno bisogno), sono invece gli animali e gli esseri umani ad averne bisogno per la propria salute. La B12 è prodotta industrialmente da colonie di batteri e in natura da batteri presenti nell’intestino umano e animale o da batteri di contaminazione degli alimenti. Tutti gli animali di allevamento intensivo oggi sono trattati con supplementazioni di B12 e di numerose altre sostanze biochimiche, in quanto alimentati esclusivamente con cibi sterili e prodotti industriali, nonché trattati regolarmente con antibiotici.
L’assunzione di carne e di derivati quali uova e latticini garantisce un apporto più che abbondante di B12 e non solo… ecco perchè raccomanderei ai carnivori di limitarne per quanto possibile la supplementazione, oltre che, per la presenza di altre sostanze farmacoligiche di limitare comunque il consumo di carni d’allevamento intensivo. Per i vegani invece si consiglia di tenere sotto controllo il livello di B12 nel sangue e, in caso di livelli bassi, di far uso regolare di B12, ovviamente sempre sotto supervisione medica. Quello che sorprende sapere è che i pazienti affetti da carenza di B12 sono prevalentemente soggetti affetti da disturbi gastroenterici, gastritici, colitici e pazienti che fanno uso regolare di alcuni farmaci fra cui gli inibitori della pompa protonica e gli antibiotici solo per fare un esempio. In questi casi il deficit è da considerare come incapacità di produrre e di assorbire la vitamina più che a una mancata assunzione orale della stessa. Le considerazioni che seguono sono per questo motivo destinate esclusivamente ai cosí detti sani ovvero a coloro che non hanno disturbi fisici di alcun genere e non assumono nessun farmaco in modo continuativo o regolare.
Un altro fake o se preferiamo illusione è quella che le vitamine siano naturali a prescindere; nella maggioranza dei casi le vitamine sono di sintesi, ovvero non differiscono in realtà dai comuni farmaci. In altri casi sono di estrazione alimentare oppure prodotte da colonie di batteri ma sempre purificati e trattati industrialmente. Vi è una sostanziale differenza tra bere un succo di limone con acqua ogni mattino e assumere una compressa di vitamina C non credete? Personalmente io non ho dubbi sulla mia scelta (ovviamente il limone al mattino).
Mangiare sempre le stesse cose, magari cibi preconfezionati, eccessivamente raffinati e alterati dall’industria alimentare impoverisce la nostra dieta di microcostituenti e fitocostituenti essenziali a favore di sostanze quali glutine, glutammato, zuccheri raffinati, senza parlare di conservanti e coloranti. E nel caso di alimenti animali di farmaci veri e propri. Da diversi anni molte palestre spingono verso l’utilizzo di supplementi di vario genere, vitaminici, minerali, proteici per potenziare la forza e la massa muscolare.
Nella rivista European Journal of Nutrition (Gennaio 2019) vengono analizzate verie supplementazioni e ne emerge che, nonostante il largo consenso e consumo, non esiste nessuna evidenza sulla loro efficacia sul muscolo e sul benessere mentre invece esistono potenziali effetti negativi da non sottostimare.
E’ noto che un eccesso di Vitamina C possa aumentare il rischio di calcoli renali cosa che, nei casi più gravi, può arrivare a ridurre la funzionalità renale stessa.
Credo che aldilà delle mode, dovremmo ricordarci che l’agricoltura industriale produce cibi senza sapore proprio per un sapiente (si fa per dire) utilizzo di aggiunte minerali al posto del ritmo della terra. Stiamo attenti a non fare i piccoli chimici di noi stessi, a non seguire fidelisticamente solo la nostra idea personale, religiosa o scientifica di quello che ci serve o non ci serve e tanto meno l’abitudine e in alcuni casi la vera e propria dipendenza da quello o quell’altro cibo confezionato.
Proviamo invece ad ascoltarci, a seguire i ritmi stagionali, le modificazioni circardiane del nostro appetito e il nostro gusto ovvero quello di cui veramente nel qui e ora abbiamo bisogno.