I disturbi dell’equilibrio sono ormai da più di 15 anni il disturbo maggiore nella popolazione over 70, diverse metanalisi sono state condotte sull’utilità della fisioterapia. Tapis roulant con imbragature, esercizi in piedi ritmati, deambulazione con bastoni verticali per stimolare il pendolarismo delle braccia, esercizi di equilibrio con caschi e occhi chiusi, spinte appoggio monopodalico. Negli ultimi anni si cerca sempre di mettere il paziente in piedi riducendo gli esercizi segmentari sul lettino di rinforzo muscolare o di elasticità articolare.
L’appoggio dei piedi al suolo si considera fondamentale per il recupero dello schema motorio in quanto rimanda al sistema nervoso centrale informazioni indispensabili per il corretto assetto della postura eretta e dello schema del passo. Poco si pensava all’acqua fino a qualche anno fa, quando esercizi in acqua hanno iniziato a essere considerati utili ad altre categorie; donne incinte, disabili incapaci di muoversi autonomamente senza carrozzina o ausili, recupero articolare post chirurgico di ginocchia e spalle ma anche gomiti e colonna vertebrale.
L’acqua infatti produce un drenaggio linfatico e venoso che è considerato utilissimo nel ridurre l’edema post chirurgico, nell’edema degli arti inferiori legati alla gravidanza e all’ipomobilità o alla prolungata/obbligata postura seduta, ma anche alla ridotta pompa venosa della muscolatura degli anziani.
Camminare ritmicamente in acqua usando il pendolarismo delle braccia consente quindi di stimolare il sistema nervoso nel modo corrette rimandando informazioni neurosensoriali legate alla postura e schema del passo corretti con il vantaggio di avere un peso ridotto importante nelle prime fasi post chirurgiche di carico parziale, con nessun rischio di caduta a terra, infatti non serve imbragare il paziente come sul tapis roulant ed è possibile fare anche dei gruppi di lavoro e degli esercizi autogestiti dai pazienti.
L’acqua inoltre se calda come quella termale riduce le contratture muscolari legate alla difficoltà motoria, facilita quindi il recupero articolare in caso di rigidità, limitando le componente dolorosa secondaria alla eccessiva tensione muscolare e alla tensione di muscoli di compensazione o di allerta come nella paura di cadere.
Questi vantaggi sono preziosi per tutti i pazienti con disturbi della marcia come Parkinsonismi vascolari, Malattia di Parkinson, esiti di frattura di femore e per tutti i pazienti con turbe della marcia e paura di cadere. Si tratta di un problema estremamente diffuso nella popolazione anziana dove il rallentamento motorio e dei riflessi di equilibrio, i disturbi della vista e la rigidità articolare sono spesso cofattori del rischio di caduta e del rallentamento del recupero post caduta a terra ma anche del progressivo ridursi della deambulazione autonoma con il tempo.
Come avrete capito non si tratta di una piscina classica adatta a nuotare e specifica per i corsi di nuoto ma di piscine con fondale relativamente basso dove l’acqua arrivi dal punto vita fino al massimo al petto, possibilmente con ridotta concentrazione di cloro ma utilizzo di altre tecniche come il sale e altri oligoelementi e temperature piuttosto alte intorno ai 30/34 gradi. Ne esistono ormai diverse in specifiche strutture riabilitativa ma sono spesso molto piccole e possono accogliere pochi pazienti talora anche solo uno alla volta.
Si tratta di piscine che dovremmo incrementare su tutto il territorio non solo dedicate ai classici e conosciuti corsi di acqua gym ma che potrebbero assumere con un po di sensibilità in più una valenza riabilitativa più ampia, non rivolta esclusivamente al mondo del fitness e del benessere ma alla combinazioni e alle possibilità multitasking di questi ambienti. Con questa ottica di allargamento degli orizzonti e di incontro delle diverse esigenze, si potrebbero sviluppare preziosi spazi utili per prolungare e stimolare l’autonomia motoria dei pazienti più a rischio che magari hanno limitati accessi alla fisioterapia e non sono più idonei ai corsi di ginnastica classici se non individuali e quindi spesso troppo costosi.