Il polmone come strumento evolutivo

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Termini e Condizioni
L’organo polmone in medicina cinese può, quando indebolito, essere sostenuto da trattamenti mirati di agopuntura e trattamenti specifici di fitoterapia; esiste anche una ricetta chiamata Bu Fei Tang che vuol dire letteralmente ricetta ( tang) per sostenere (bu) il polmone ( Fei)
Da sempre si sa che un’infezione che raggiunge il polmone anziché fermarsi nelle vie respiratorie superiori, necessita di un tempo di convalescenza assai prolungato in quanto questo organo è particolarmente fondamentale per la vita. Senza mangiare possiamo rimanere anche per giorni ma senza respirare solo per pochi minuti.
Nelle normali infezioni delle vie respiratorie la patologia infettiva si ferma nella stragrande maggioranza dei casi prima di raggiungere il polmone; rinite e sinusite(quando colpisce naso e seni paranasali), faringite e laringite ( quando colpisce gola e laringe con le sue corde vocali), tracheite e bronchite (quando colpisce la trachea e i grossi e medi bronchi) e infine polmonite quando sono gli alveoli ovvero le parti più profonde e respiranti del polmone ad essere compromesse. L’infezione di solito si ferma prima del polmone grazie al lavoro del nostro sistema immunitario.
Quanto più siamo in salute e abbiamo un polmone sano quanto meno queste infezioni lo colpiranno. Esiste peraltro anche per i soggetti sani un pericolo di ammalarsi di polmonite in alcune specifiche situazioni, quando la carica infettante è molto alta oppure il virus o batterio molto aggressivo e anche se il soggetto viene esposto per lungo tempo e magari anche in un momento di stanchezza fisica o emotiva.
Anticamente, prima dell’era degli antibiotici, di polmonite si moriva facilmente. Quando un soggetto veniva colpito da una polmonite e ne usciva vivo, il periodo di convalescenza durava dai 3 ai 6 mesi e comprendeva riposo e, se possibile, un soggiorno al mare. Quando colpiva soggetti già debilitati e malati l’esito era spesso fatale.
Oggi siamo abituati a vedere remissioni straordinarie di polmoniti anche estese e gravi. Anche se, lo sappiamo tutti, l’influenza stagionale si porta via ogni anno i soggetti più fragili.
Come fare a rinforzare questo organo? Al di là dell’agopuntura e della fitoterapia che consiglio in casi di importante fragilità, ricordiamoci in prima battuta del naso, come porta di ingresso della via respiratoria. In medicina cinese il naso è il suo organo sensoriale. Ci dimentichiamo di pulirlo e di inumidirlo. Il naso come il polmone soffre di secchezza e deve essere pulito regolarmente. Oggi esistono spray specifici all’acqua marina e acqua termale che possono aiutarci in questa pratica quotidiana, senza dover ricorrere al complesso e poco piacevole lavaggio del naso chiamato Jala Neti della pratica yogica e diventa utile quando nuotare nel mare o nelle vasche termali non ci è possibile per diversi motivi.
In seconda battuta l’utilizzo attento e consapevole della respirazione è da secoli un vero e proprio strumento di lavoro per potenziare l’energia del polmone e di tutto il corpo. Si tratta di una branca specifica dello yoga dedicata interamente alle diverse tecniche respiratorie. Rilancio questo argomento all’articolo dedicato al pranāyama, pubblicato su “Sorsi di Yoga” e che potete trovare a questo link.
Oltre al respiro ben guidato, alla pulizia del naso e ovviamente alla qualità dell’aria respirata, dobbiamo considerare il Polmone come l’unico dei 5 organi Zang Fu della medicina cinese in diretto contatto con l’esterno; anche il Rene in verità lo è ma le vie urinarie inferiori sono considerate, energicamente parlando, un viscere a sé, accoppiato con il rene mentre le vie respiratorie superiori non sono considerate il viscere del polmone ma una sorta di suo prolungamento energetico e anatomico, mentre il suo organo viscere accoppiato è rappresentato dal grosso intestino.
Un altro viscere che si collega con il Polmone è la vescica urinaria, attraverso la relazione dell’opposit clock, l’orario del Polmone va dalle 3 alle 5 del mattino e quello della vescica urinaria dalle 3 alle 5 del pomeriggio. Infine si dice che la pelle sia il suo tessuto ed è infatti noto a tutti che il fumo danneggia la pelle dei fumatori accaniti oltre che modificarne la voce. Curioso vedere come i due visceri collegati al Polmone, Grosso Intestino e Vescica Urinaria, insieme alle vie respiratorie superiori e la pelle rappresentino le 4 principali vie naturali di eliminazione delle scorie da parte dell’organismo.
In termini evolutivi si dice che il Polmone non sia solo il primo organo della grande circolazione ma anche la prima manifestazione dell’anima individuale; il polmone vuole vivere, respirare, vuole entrare in contatto con la materia, sperimentare, toccare, prendere. Ci insegna la prima grande lezione: prendere e lasciare andare. Prendere non solo l’ossigeno dall’aria ma nutrirci di tutto quello che emotivamente ci piace, per poi lasciare andare tutto quello che non ci serve più. Le scorie non solo intese come i cataboliti metabolici ma anche quelle date dall’attrito emotivo che generiamo con quello che viviamo o non viviamo. L’energia emotivo-spirituale del polmone vive unicamente nel presente e conosce solo il presente; lo ritroviamo molto nei bambini e negli animali. Quell’abbandono completo, quella fisicità, quel vivere il qui e ora. E attraverso questa semplicità si esprime.
Il Polmone si trova nel torace insieme al cuore e se ci fate caso sono gli unici organi ad eccezione dell’encefalo e del midollo spinale ad essere protetti da un involucro osseo. Perchè sono preziosi e indispensabili per la vita e anche collegati tra di loro con un rapporto preciso e fondamentale: è il fuoco del cuore a modellare il metallo del polmone. Ecco che emotivamente la tristezza associata al Polmone come emozione, se non diretta verso il cuore come accettazione del nostro limite umano, si può trasformare in una ribellione interiore, un conflitto dove il nipote metallo si oppone al nonno fuoco. La tristezza diventa qualcosa di diverso e di patologico che definiamo depressione del tono dell’umore ma che si identifica bene con un senso di desolazione profonda e di inutilità esistenziale. Uno squilibrio molto profondo che una volta strutturato è molto difficile da risolvere.
Il Polmone infine soffre grandemente degli eccessi del cuore e della sua emozione intesa come euforia o eccitazione e beneficia invece della sua capacità di espandersi e di condividere un ideale importante e uno scopo superiore, il sentire di far parte di qualcosa di più grande e di inafferrabile
Infine attraverso la sua relazione con la Milza e con il Fegato non possiamo non considerare l’importanza di un’alimentazione corretta , in particolare limitando per quanto possibile l’uso di cibi dolci e sostanze farmacologiche o chimiche per il mantenimento della sua salute. Ricordiamoci che i cibi possiedono una propria energia vitale, quindi ricercarli freschi ed imparare ad armonizzare i 5 sapori con equilibrio e senza eccessi è fondamentale. Senza dimenticare che il piccante ci può essere utile per buttare fuori i patogeni.
Ma sopra ogni cosa, cerchiamo di tenere sempre a mente che l’uomo non vive di solo cibo e che i suoi nutrimenti essenziali sono anche aria pulita e carica di energia prānica e più di tutto emozioni sane e armoniche che potremmo chiamare emozioni superiori, indispensabili per lo sviluppo di tutto il nostro insieme corpo-emozioni-mente.