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Il Rene imperatore dell’Inverno

Published by Catherine Bellwald at 27 Dicembre 2020

In inverno l’energia del Rene é di grande importanza, si dice che sia lui l’Imperatore di questa stagione governata dal freddo e dal buio.   Cosa possiamo dire di questo particolare organo e della sua energia?

E’ l’unico organo addominale retroperitoneale il che significa che é isolato al di fuori della cavità peritoneale appunto circoscritta dalla membrana sierosa del peritoneo, a ridosso delle muscolatura della schiena. Questa particolare parte del corpo é infatti amante del caldo e teme invece il freddo cosi come le piante dei piedi  dove inizia il suo meridiano correlato. Sia i piedi che la lombare sono entrambi zone anatomiche che dobbiamo rigorosamente tenere al caldo e che quando sistematicamente fredde possono rivelare una debolezza di questo organo.

L’energia del Rene é collegata con l’energia definita Yuan Qi detta anche energia originaria, collegata con l’ereditarietà e quindi con il DNA dei nostri genitori ma anche considerata come il fulcro di tutta l’energia vitale dell’intero organismo. L’energia del Rene non si rigenera con il cibo e con una buona e sana alimentazione, diciamo che si consuma meno. Le malattie croniche tutte, il consumo di farmaci continuativo, un’alimentazione viziata, l’abitudine alle droghe anche abituali come il caffè e il tabacco lo consumano.  Non esiste peggior nemico per il Rene delle droghe pesanti come l’eroina ma anche della denutrizione e fatiche fisiche estreme prolungate per anni. Questi soggetti  avranno un aspetto vecchieggiante con caduta dei denti, ossa fragili che per la Medicina Cinese sono considerati i tessuti collegati all’Organo Rene.

Anche i midolli fra cui l’encefalo e l’organo di senso orecchio e di conseguenza l’udito sono non a caso collegati con l’organo Rene e durante le fasi di invecchiamento sono gli organi maggiormente colpiti e indeboliti.

Gli unici sistemi considerati utili per sostenere direttamente le preziose energie del Rene  sono tutte tecniche energetiche, tutte le pratiche energetiche dallo Yoga, al Qi Gong e al Tai Chi  sono capaci di sostenerlo e di evitare il suo eccessivo consumo.

Nel Qi Gong si lavora sull’energia del rene con una manovra di frizione  fatta a mano aperta ai lati della colonna, il palmo é appoggiato  tra la fine del costato e le ali iliache con le punte rivolte in basso, questo esercizio che fra l’altro tocca il punto Mu di Rene (vedi articolo sui punti da massaggiare) collocato sulla punta della 12a costa bilateralmente si scalda con grandissima velocità generando un grande calore nella schiena.

Ma più di tutti gli integratori del mondo, più di tutta l’alimentazione corretta  e di tutte le tecniche energetiche, è l’equilibrio delle emozioni il vero modo per non indebolire il nostro Rene e di conseguenza l’asse Cuore -Rene che in Medicina Cinese  prende il nome di Shao Yin ovvero lo Yin del corpo più profondo.

Questa relazione è nota in maniera universale come l’equilibrio tra Acqua e Fuoco, in Medicina occidentale é noto che se il Cuore diventa insufficiente avremo uno scompenso dato da un eccesso di acqua nei polmoni che tratteremo tempestivamente con dosi elevate di diuretici. Un’altra associazione che unisce la medicina tradizionale cinese alla medicina occidentale é osservare come il grande freddo tanto quanto il rumore eccessivo possono aumentare l’incidenza di ischemie cardiache e infarti del miocardio,  riconfigurando ancora l’asse cuore-rene. Ovvero sia il grande freddo che il rumore estremo colpiranno prima il rene e successivamente il cuore.

L’Acqua controlla il Fuoco delle diverse emozioni che, anche se collegate a organi diversi, sono tutte in un modo o nell’altro capaci di indebolire il Rene. Ecco perché la vita dei pazienti con gravi disturbi psichici é considerata di circa 10/15 anni inferiore rispetto alla media.

Vediamo insieme le diverse emozioni e cerchiamo di capire in che maniera possono danneggiare la preziosa energia del rene. Il Rene viene associato al Volere-Zhi inteso come il volere trovare sé stessi, volere compiere il proprio cammino evolutivo, in un certo senso rappresenta il significato stesso della nostra esistenza

Iniziamo dalla Paura, l’emozione che per eccellenza viene collegata al Rene. Non si tratta qui della paura di un pericolo oppure della paura di morire; la vera emozione nemica del Rene é in realtà la paura di non vivere come si vorrebbe, la paura di fallire, la paura di non essere all’altezza, la paura di non riuscire a trovarsi, la paura di mostrarsi per quello che si é, il doversi mascherare nella società e nelle regole della società: questa é la condizione che consuma e indebolisce inesorabilmente l’energia del Rene.  Tuttavia anche un’esperienza fortemente traumatica e dolorosa può danneggiare il Rene, si tratta di un eccesso di quella per così dire sana emozione definita paura che ci tiene lontani da guai. Un trauma é capace di congelare l’energia del Rene impedendogli di vivere nel presente e ancorandolo all’esperienza dolorosa traumatica e quindi al passato.

Anche la Collera é grandemente nemica del Rene, non già la collera che libera dalle catene ma la collera repressa e prolungata che diventa frustrazione profonda e impotenza.  L’agitazione mentale a partire da quel che viene definito pensiero meccanico fino al pensiero ossessivo impoveriscono l’energia del Rene, la Tristezza quando si trasforma in incapacità di andare avanti e per finire anche l’eccessiva goliardia e superficialità sono una dispersione energetica che toglie energia vitale al Rene e di conseguenza a tutto il corpo.

Tutte le emozioni quando eccessive e patologiche (ovvero quando escono dal loro fisiologico significato) logorano a lungo andare l’intera nostra energia vitale. Ecco perché lavorare su di esse, sulla loro causa scatenante, sul loro riconoscimento e possibile trasformazione é fondamentale e indispensabile per affrontare il buio, il freddo non solo della stagione invernale ma delle difficoltà che la vita ci mette inesorabilmente sulla strada.  Perdere l’equilibrio mentale mi sembra oggi il pericolo forse più grave e meno considerato di tutti, sul quale ritengo indispensabile lavorare sistematicamente per costruire e proteggere il nostro serbatoio di energia di riserva.

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