Recentemente ho avuto un interessante caso di sacroileite acuta, in una giovane donna di 30 anni senza alcun precedente quadro di lombalgia, a 3 mesi dal parto di una sana e graziosa bambina che occupa interamente il suo cuore aprendo nuovi orizzonti e spazi di esperienza e di amore.
Nonostante tutto sembrasse perfetto e senza ostacoli di nessun tipo, è insorto a ciel sereno un dolore molto acuto che le impediva letteralmente di appoggiare la gamba sx a terra. Indagata la situazione con valutazione neurochirurgica e ortopedica é stata posta la diagnosi di sacroileite sx acuta. La paziente ha iniziato una terapia a base di fans e fisioterapia peraltro estremamente limitata dal dolore.
Dopo 3 settimane di cure con insufficienti modificazioni del quadro doloroso e funzionale, la paziente mi chiama e iniziamo subito una prima settimana di attacco con 3 trattamenti ravvicinati, seguita da 2 trattamenti nella settimana successiva e il 6° e ultimo trattamento a una settimana di distanza eseguito a guarigione raggiunta.
Con i primi 2 trattamenti il dolore è regredito significativamente, con la terza il dolore è regredito sostanzialmente e la paziente ha potuto togliere gradualmente l’uso delle stampelle per il carico protetto presentandosi al 4° trattamento senza le stampelle e molto soddisfatta dei progressi sul piano funzionale.
Dopo il 4° incontro abbiamo tolto completamente i farmaci raccomandandole di non esagerare ancora con gli sforzi fisici e dopo la 5° applicazione di agopuntura la paziente mi telefona dicendomi: “…sono tornata esattamente come prima, ha senso fare il 6° trattamento?“. Il trattamento a sintomi completamente regrediti serve a consolidare il risultato ed é consigliato, quindi ci siamo viste per un breve trattamento di riequilibrio globale e salutati con gioia ed entusiasmo.
Ecco un caso di indubbia efficacia ma che certamente gli “ago scettici“, come purtroppo molti ortopedici e neurochirurghi, potranno sempre dubitare che non sia l’effetto degli aghi ma la suggestione oppure il semplice caso che ha portato il miglioramento spontaneo confuso in questo caso con l’efficacia del trattamento.
Ecco perché si fanno dei trials clinici per valutare con certezza e numeri alla mano a quante persone il dolore regredisce dopo l’agopuntura ma, come ho scritto in alcuni articoli vecchi su questo argomento, il problema grosso è che senza un budget i trials restano piccoli e insufficienti di numero. Senza parlare del metodo che cambia tra agopuntore e agopuntore che non consente di accumulare i dati di diversi studi insieme.
La sorprendente efficacia del trattamento in sole 5 sedute è dovuta a diversi fattori; il primo fattore é dato da un quadro semplice e fresco, ovvero un disturbo presente da poco piu’ di tre settimane, in assenza di storia clinica pregressa di lombalgia né di altre patologie croniche in una paziente giovane e piena di energie.
Il secondo aspetto, da non sottovalutare, era la collaborazione attiva della paziente nell’eseguire attentamente gli esercizi di rinforzo e di stabilizzazione addominali, accompagnati da una forte motivazione e desiderio di tornare al 100% il prima possibile per potersi occupare di sua figlia in maniera indipendente. Il problema della gestione del neonato e dei “canadesi”, oltre che la limitazione del tronco nei movimenti anche più semplici come sollevare la piccola e allattarla avevano infatti richiesto l’indispensabile aiuto dei suoi famigliari senza i quali si sarebbe potuto imporre un ricovero.
Il terzo fattore positivo è dato dall’agopuntura secondo il Balance Method particolarmente efficace sui dolori acuti e ben localizzati, che ci ha consentito già al secondo trattamento di camminare con gli aghi posizionati in Ling Ku combination (vedi questo post) acquisendo fiducia nella possibilità del recupero del carico della gamba sx senza dolore.
Il quarto fattore non poco importante è stata la frequenza ravvicinata dei trattamenti. Capita ormai sempre più spesso di incontrare pazienti acuti e disperati che dopo una seduta efficace non trovano il tempo di infilare un secondo trattamento a causa di un’agenda troppo fitta di impegni che riescono ad avere la precedenza anche su sintomi importanti.
Infine come 5° aspetto ritengo sia utile considerare l’azione equilibrante dell’agopuntura anche su eventuali disordini ormonali che potrebbero aver contribuito in maniera significativa a favorire la lassità legamentosa dell’articolazione sacroiliaca aggiungendosi al ridotto tono della muscolatura addominale secondario alla gravidanza e agli sforzi fisici ripetuti e continui di sollevamenti e rotazioni del tronco per accudire al meglio la piccola cucciola.
Tutto è bene ciò che finisce bene, anche senza prove evidenti per dimostrare l’efficacia alla comunità scientifica, che continuerà a non mostrare interesse per queste informazioni ed esperienze cliniche; quello che conta veramente è lavorare con passione e soprattutto riuscire a rispettare la prima e fondamentale regola della vera cura: “primum non nocere“.