Agopuntura e coppette in esiti di artroprotesi di ginocchio

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Termini e Condizioni
Espongo in questo post un recente caso clinico operato di artroprotesi di ginocchio per poter affrontare diversi argomenti utili sotto il profilo riabilitativo post operatorio. Il primo è che il trattamento di agopuntura in primis e di coppettazione in seconda istanza, facilita grandemente il recupero funzionale e articolare post protesico e purtroppo non si tratta di una proposta terapeutica tradizionalmente utilizzata. Infatti é un pensiero comune non comprendere come trattandosi di problematiche squisitamente articolari si possano avere benefici con un trattamento che non preveda un lavoro di tipo meccanico.
Ne ho parlato in altri post dedicati al dolore osteoarticolare, il beneficio sul dolore è legato ad una aumenta circolazione di sangue e di Qi nell’area operata, oltre che ad un’ aumentata secrezione di sostanze ad azione antalgica e miorilassante.
L’effetto quindi è fisico ovvero si riflette sul fisico direttamente e non come secondario a un effetto psichico. E’ noto dai tempi della ricerca fatta in auricoloterapia come stimolando il punto auricolare dello stomaco si modificasse la sua secrezione e funzionalità in maniera quasi diretta e misurabile. Lo stesso avviene sul dolore articolare ma la sua modificazione essendo mediata dalla percezione individuale e non dalla possibile misurazione di una sostanza chimica come il succo gastrico, non viene considerata concretamente sul piano scientifico.
Purtroppo in medicina si tende ancora a separare le problematiche fisiche dalle problematiche energetiche e psichiche come se nella vita reale le cose fossero distinte e separate e non interconnessecome invece sono. Non solo l’effetto è fisico ma le problematiche correlate all’abuso di farmaci come in questo caso su una gastropatia nota possono avere benefici anche sul quadro viscerale e sulla salute dello stomaco, sulla qualità del sonno, sull’affaticamento epatico e renale nel metabolizzare i farmaci e l’anestesia. E infine ne hanno un beneficio ovviamente anche l’umore e l’energia complessiva con la quale affrontare il percorso di recupero riabilitativo, ma veniamo al caso clinico.
Si tratta di una paziente di 62 anni affetta da sovrappeso corporeo, gastrite cronica di vecchia data, lombalgia cronica con episodi di lombosciatalgia sx ricorrente per i quali si era rivolta a me circa un anno fa e gonartrosi in valgo bilaterale. La paziente é stata operata di artroprotesi di ginocchio sx in data 16 Gennaio 2022, la rivedo il 24 Marzo dopo una pausa di oltre 3 mesi dall’ultima seduta di agopuntura. La trovo fortemente agitata e depressa per una recente riacutizzazione della lombosciatalgia sx, lamentava anche un peggioramento della gastropatia nonostante i gastroprotettori. La deambulazione era molto incerta, ancora tutelata dai canadesi e con uno schema del passo completamente alterato a causa del dolore irradiato alla gamba sx. Il tutto nonostante un impegno personale e quotidiano in fisioterapia continuativo. Alla mobilizzazione attiva non forzata del ginocchio operato in flessione, non si superava una flessione di 120° con cicatrice ben chiusa e solo leggero calore al termottatto. Le chiedo che tipo di esercizi stia facendo e mi riferisce di concentrarsi principalmente su esercizi di rinforzo muscolare, compresa la pressa e la cyclette.
Con il primo trattamento mi focalizzo sull’azione antalgica lombare, e la invito a evitare la pressa come esercizio, aggiungendo alcuni esercizi di allungamento e di estensione lombare in piedi, le consiglio l’utilizzo di un solo canadese per evitare il vizio di flessione lombare secondario durante la deambulazione e le chiedo di insistere sugli esercizi di recupero articolare più che sul recupero muscolare, con esercizi lenti di flessione del ginocchio sia da prona che da supina evitando per ora gli esercizi da seduta.
Al secondo trattamento il dolore lombare irradiato è già notevolmente regredito e la paziente si presenta con un canadese e molto più tranquilla. Riferisce un netto miglioramento del sonno e della sofferenza gastrica. Aggiungo esercizi di correzione dello schema del passo, ripristinando il corretto pendolarismo degli arti superiori, equilibrio monopodalico, semi passo con appoggio tallone-avanpiede sequenziati e correzione della tendenza a divaricare eccessivamente i piedi in statica a causa del valgismo delle ginocchia.
Al terzo e quarto trattamento la paziente si presenta senza canadesi con una deambulazione nettamente più corretta e sicura e una flessione del ginocchio che dopo l’applicazione delle coppette arriva fino a 80°, attiva e senza sforzo, ben 40° in più! Procedo ad allontanare i trattamenti come tempistica per lasciare più spazio alla fisioterapia e la sollecito a cogliere l’occasione per riprendere un regime dietetico controllato che accetta con grande entusiasmo.
Questo è quello che personalmente considero un lavoro riabilitativo a 360° che coinvolga la persona nella sua interezza, personalizzando le necessità individuali del paziente ai protocolli post chirurgici. Alcune volte basta davvero poco come in questo caso per raddrizzare una problematica e ridarle forza propulsiva. Agopuntura e coppettazione nella riabilitazione post protesica? Peccato non farla! L’agopuntura inoltre può essere fatta nei primissimi giorni post operatori quando ancora sia la ferita che i punti impongono una mobilizzazione delicata e progressiva, mentre le coppette devono aspettare che la cicatrice sia completamente chiusa e ben consolidata nei piani profondi ma diventano fantastiche quando il recupero articolare é difficile e lento come in questo caso.