Non possiamo far finta di niente sia la pandemia che il recente conflitto tra Russia e Ucraina hanno e continuano ogni giorno a minare la nostra quiete mentale, il disagio psichico aumenta tra i pazienti che già abitualmente ne soffrivano. I tentativi di suicidio e i ricoveri in psichiatria sono in crescita esponenziale. Si parla di incremento di suicidi del 65% negli ultimi 45 anni, in una popolazione relativamente giovane purtroppo. Inoltre andando a cercare dati aggiornati sul post pandemia non si trovano numeri precisi ma oserei dire piuttosto vecchi, alcuni relativi addirittura al periodo 2017-2019 quindi assolutamente non rispecchianti il problema attuale.
A differenza del bollettino covid quotidiano i numeri di suicidi e tentativo di suicidio sembrano assai difficili da ottenere, non se ne parla proprio. Succede però ai conoscenti indiretti di una vittima di transitare più spesso dal mio studio. In meno di un mese sono stati ben due i casi che hanno toccato in maniera indiretta un mio paziente e quindi la mia piccola realtà clinica, ritengo che il problema potrebbe essere molto peggio di quanto non si voglia credere.
Quello che osservo personalmente in studio con i miei pazienti che soffrono di disagi psichici associati a disturbi fisici per lo più di tipo tensivo; dolori fibromialgici, vulvodinia, stitichezza cronica, colon irritabile, insonnia e disturbi alimentari, é che se saltano una sola seduta tornano con un peso specifico di sconforto mentale quasi palpabile, che si alleggerisce facilmente con la seduta di agopuntura e il sentirsi accolti ma che altrettanto facilmente si rigenera velocemente.
Si potrebbe dire che la nota di disarmonia, riprende il sopravvento più velocemente questa è la mia sensazione, basta allentare di poco la frequenza dei trattamenti e si torna un pochino indietro prima. C’é anche più bisogno di ascolto, di tenerezza e di parole giuste che facciano da unguento e che possano far volgere lo sguardo verso i veri orizzonti e non perdersi negli imbuti dei pensieri meccanici e punitivi del labirinto della loro mente.
Se non si é abituati a far tacere il pensiero meccanico esso, proprio perché meccanico, in condizioni di stanchezza e disagio emotivo causato da difficoltà esterne , tenderà a prendere il sopravvento proprio perché segue la legge di minor resistenza, la strada più veloce e semplice che la mente ci propone sono i pensieri triti e ritriti che come un loop ci infossano senza darci la possibilità di pensare veramente. Avevo descritto questo meccanismo come il camminare a cerchio nella sabbia dove a furia di percorre il circuito incessantemente ci si scava una trincea da dove non è più possibile vedere fuori cosa accade realmente. Ci si isola prima e poi ci si allontana dalla realtà temendo il peggio ovviamente.
Un meccanismo comune questo, tutto umano purtroppo in grado di togliendoci una quantità gigantesca di energia ecco che classicamente la stanchezza e il senso di esaurimento accompagnano questi disturbi proprio come se mancasse benzina alla macchina. In realtà non manca ma viene sequestrata e consumata nella mente e in questi pensieri meccanici che nulla hanno a che vedere con il vero pensiero e con la vera riflessione, dove quello che ci accade e accade nel mondo viene appunto visto e accettato attraverso un meccanismo di comprensione interna del suo meccanismo intrinseco che è complicato e comunque mai esclusivamente personale ma rispecchia delle tendenze umane in senso lato oltre che delle leggi cosmiche che stanno ben al di sopra della nostra piccola capacità di comprensione e dalla nostra specifica esistenza. “Il non io non mio” non è solamente un potente mantra ma una chiara indicazione che non siamo noi il centro dell’equazione mai ma dal nostro seppur piccolo centro possiamo davvero osservare il mondo e i suoi orizzonti.
L’agopuntura è sicuramente uno strumento utile per richiamare l’armonia e l’equilibrio nel corpo fisico e secondariamente nel corpo emotivo e mentale. E’ comune pensare che il meccanismo sia inverso ovvero prima si agisce sul mentale e sull’emotivo e poi sul fisico. Ma l’agopuntura in realtà agisce nella materia e dalla materia esattamente come un medicamento si generano circuitazioni energetiche e sanguigne e importanti alterazioni biochimiche a cascata e solo successivamente modificazioni sul piano emotivo e mentale e non il contrario. La mente si quieta e l’emotivo si pacifica in quanto riesce a scorgere un realtà diversa da quella che sperimenta abitualmente.
La stessa identica possibilità esiste in tutte le pratiche energetiche conosciute, se ci si entra ovviamente perchè se si resta in superficie la mente non riesce mai a staccarsi da quelle identificazioni alle quali è strettamente attaccata e alle quali non riesce a rinunciare neanche volontariamente. E per entrare in una pratica energetica è necessario in primo luogo che sia praticata correttamente, è necessaria la presenza di una guida che ti ci porti esattamente come in montagna oppure se esiste un esperienza oppure una possibilità interiore sufficiente sarà possibile entrarci anche da soli. Pertanto nonostante queste strade siano magari note e conosciute per la loro efficacia di pacificazione e di farci ritornare al nostro centro, quando si sta male si evitano, non si ha la sufficiente energia per praticarle.
In questi casi l’agopuntura diventa il primo passo nella giusta direzione in quanto ci si affida totalmente. A questi trattamenti armonizzanti saranno grandemente utili l’assunzione regolare tra un trattamento e l’altro di preparati spagirici ben indirizzati sulle nostre debolezze specifiche e personali. Si tratta di prodotti fitoterapici comuni e noti a tutti come il rosmarino per capirci ma preparati in modo da estrarre dalla pianta quello che il grande medico e alchimista Paracelso definiva; tutti i messaggi divini in essa contenuti, il sale, il mercurio e lo spirito della pianta.
Niente assolutamente niente a che vedere con la sola analisi chimica delle sostanze contenute nelle piante e dei soli effetti biochimici sul corpo umano. Molti farmacisti infatti ne rifiutano il presupposto di partenza proprio perché si esce totalmente dalla materia per entrare in una dimensione sottile e complessa fatta da influenze cosmiche, che pero nulla hanno a che vedere con l’astrologia da riviste ma con la nobile scienza dell’Astronomia e dell’Alchimia. In questa ottica nell’uomo riverberano dinamiche e quindi problematiche che stanno ben al di sopra dell’uomo. Il micro e macrocosmo sono specchi di quell’Uno che in noi si ritrova sempre ma essendo in formazione non è ancora equilibrato a sufficienza. In questo caso come la malattia la cura spagirica discende dall’alto verso il basso per arrivare come ultimo step nella materia.
Mai come in questo periodo storico credo che tutte le possibili frecce terapeutiche siano indispensabili per poter far centro e aiutarci a ritrovare appunto il nostro “centro di gravità permanente” anche la buona musica e le buone letture. Diamoci dentro, anche noi terapeuti dobbiamo restare centrati e stabili nonostante le difficoltà che ci circondano.
2 Comments
molto interessante davvero; da approfondire assolutamente. Se permette, giro il suo scritto ad una nostra (amica di mia moglie) coach il cui centro operativo è l’astronomia. Pure lei non smette mai di metterci in guardia dal seguire la legge della mente, e pertanto ci esorta a fidarci de quello che sentiamo nel nostro corpo e nella nostra anima. Comunque alla prossima seduta magari avremo modo di parlarne. A presto, Andreas.
Ma certo, perchè no? Grazie del passaggio e del commento