Per molti sportivi i massaggi, i trattamenti miorilassanti e decontratturanti sono essenziali per proseguire una attività che potremo definire talora soprasoglia ovvero potenzialmente irritativa e infiammatoria sulle strutture tendinee, legamentose e muscolari.
Allenarsi e mantenere nella propria routine quegli specifici esercizi utili a sostenere le nostre debolezza individuali è il primissimo e insostituibile passo da insegnare a questi sportivi prima di ricorrere al massaggio anzi molto prima.
In questa ottica di educare e prevenire ritengo che anche il tape chiamato anche fisiotape che riconosciamo con questi fantastici nastri colorati su sportivi professionisti possa essere un ulteriore strumento per lasciare al nostro paziente la libertà di andare lontano e di sperimentare sforzi talora eccessivamente stimolanti.
La storia di questi nastri colorati comparsi sulla ribalta durante le olimpiadi di Seoul del 1988 è molto intrigante. L’inventore è il Dott Kenzo Kase un agopuntore e chiropratico di origine giapponese residente negli stati Uniti. La sua storia è davvero particolare sul profilo umano e riabilitativo. Il Dott Kase classe 1940 era un bambino fragile a causa della TBC e l’attività motoria da piccolo gli fu vietata. Nel suo percorso sanitario fu molto aiutato dalla medicina cinese e come terapeuta molto sensibile e dedito a sostenere l’insieme del potenziale umano da quello psicologico a quello fisico e sociale.
E nell’intento di sostenere i muscoli e tutte le strutture tendinee e legamentose durante l’attività motoria e sportiva decise di creare un nastro adesivo molto piu elastico e simile alla pelle e molto meno aggressivo per la pelle rispetto ai bendaggi funzionali esistenti in ambito traumatologico.
Con pazienza e dedizione ricercò il modo di trovare un tessuto che consentisse il movimento articolare molto similarmente alla cute e una colla che generasse meno allergie e irritazioni cutanea. Nacque nel 1973 quello che oggi chiamiamo Kinesio Tape. La sua invenzione fu rivoluzionaria e ancora in fase di ulteriore e continua evoluzione e miglioramento attraverso tessuti innovativi e nanotecnologia. Pensate che esistono anche speciali tape per i cavalli e per cani e gatti: è favoloso.
Oggi il kinesio tape viene usato in un’infinità di modi diversi e in svariati campi sanitari, dall’ematoma che riassorbe in maniera quasi miracolosa, agli edemi dei monconi dei pazienti amputati, alle tendiniti, alle instabilità articolari, alle fratture costali, al sostegno delle pance in gravidanza per approdare al loro recente ingresso in medicina estetica per combattere le rughe e come pura azione antalgica sul dolore magari seguendo il meridiano di appartenenza oppure la catena cinetica.
Imparare ad applicare in autonomia un tape su ginocchia e caviglie, prima di partecipare a una corsa, una maratona, una salita in montagna impegnativa oppure una camminata molto lunga è il modo migliore per rischiare il meno possibile e contemporaneamente essere indipendenti in vacanza nella gestione dei nostri piccoli punti deboli. Educare il paziente a come applicarli con semplicità, fa parte delle possibilità che un terapeuta può utilizzare senza paura di perdere il suo ruolo e professionalità.
Nello zaino quindi oppure prima di uscire per un impegno motorio importante, infiliamo un rotolo di tape e applichiamolo amorevolmente come appreso dal nostro fisioterapista oppure fisiatra di fiducia sulla nostra articolazione per tutelarla e proteggerla al meglio.
Inoltre anche in caso di microtrauma oppure di un vero e proprio trauma insorto accidentalmente durante la nostra vacanza possiamo agire con tempestività ed efficienza, sull’ematoma, sul gonfiore, sul dolore e sulla stabilità articolare compromessa se necessario.
Ovviamente ci sono modi molto eleganti e precisi di applicarli ma all’occorrenza in caso di necessità l’istinto e, perché no, l’ausilio di qualche tutorial possono venirci in aiuto. Un senso di maggior sicurezza e libertà per coloro che amano allontanarsi nella natura e vivere avventure in solitaria.