La salute degli intestini e la lombalgia… e non solo

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Termini e Condizioni
Ci sono molte lombalgie collegate ai disturbi intestinali, molte più di quanto noi medici fisiatri non immaginiamo nemmeno. Eppure l’anatomia parla chiaro: gli intestini sono ancorati alla parete addominale posteriore e quindi alla schiena grazie al tessuto connettivo chiamato peritoneo. Nella parte inferiore dell’addome il peritoneo riveste direttamente i muscoli paravertebrali, è intuibile che questo rapporto fisico diretto possa indicarci come una tensione o un’infiammazione possano passare dai visceri alla muscolatura profonda della nostra regione lombare e come la patologia intestinale possa contribuire alla patologia lombare in maniera concreta e diretta.
È difficile inquadrare la giusta percentuale di questa componente che chiameremo viscerale, in quanto molto spesso una lombalgia ricorrente viene indagata con raggi X e con le più attuali e meno nocive tecniche quali la risonanza magnetica. Le immagini delle nostre strutture ossee e fibrose sono sempre più chiare e facilmente emerge un quadro di discartrosi e di discopatie lombari, nella stragrande maggioranza dei casi. Diciamo pure che, superati gli “anta”, è difficile non avere queste diagnosi. Ecco che si impone un inquadramento della lombalgia in maniera fisiatrica ovvero, si cercano le cure della presunta infiammazione e contrattura muscolare migliorando in primissima battuta la postura ovvero la possibile causa meccanica.
Scatta la fisioterapia allo scopo grandemente utile di potenziare i muscoli che sono indeboliti da posture scorrette protratte nel tempo ed evitare tutte quelle posizioni e anche esercizi che invece peggiorano lo stato di indebolimento. Rilassare i muscoli contratti con i classici massaggi è grandemente sopravvalutato in quanto la muscolatura si contrae in seguito a uno stato infiammatorio cronico che, se non viene modificato alla sua origine, si ripresenta. La vita sedentaria é oggi considerata fra le cause da temere e combattere maggiormente, la mancanza di attenzione durante gli sforzi fisici soprattutto se cronici e prolungati, la mancanza di una solida muscolatura estensoria del tronco sono infatti spesso la causa di una debolezza lombare che con l’avanzare degli anni purtroppo progredisce talora anche esponenzialmente.
Tuttavia anche lo stato di infiammazione cronica degli intestini diventa a lungo andare una causa e concausa da non sottovalutare. Difficilmente però si indaga in questa direzione. Se poi esistono franche ernie lombari inutile dirvi che il problema non viene mai considerato sotto altri profili. Eppure sono tanti i lombalgici cronici e conclamati che peggiorano sistematicamente con episodi che potremmo definire di colite cronica. E devo ammettere che non è per niente facile capirlo, specialmente quando tutti gli esercizi e i consigli posturali e le sedute di agopuntura producono un netto miglioramento e poi si torna indietro senza motivo, senza che ci siano evidenti sforzi fisici a carico del tratto lombare e senza che ci siano riduzioni degli esercizi dedicati a sostenere il core e l’attenzione alla tutela della schiena.
Quando tutti questi aspetti sono esclusi; allora e solo allora si guarda in altre direzioni cercando possibili soluzioni. E molto spesso salta fuori l’intestino collegato ovviamente con la tensione emotiva ma anche con la nutrizione. E qui si apre un grandissimo capitolo, mangiare sano per togliere l’infiammazione a livello intestinale pare diventato un autentico miraggio.
Il dito lo puntiamo oggi facilmente sulla proteina dei cereali; il glutine. Una sostanza di cui l’ industria alimentare degli ultimi 50 anni ha abusato senza farsi scrupoli, introducendola in moltissimi alimenti a nostra insaputa. Gelati, salse pronte, caramelle e non solo nei prodotti a base di frumento. Tutti i piatti pronti non solo i dolciumi come semplici zuppe e verdure gratinate possono esserne carichi. Senza parlare della quantità di glutine presente nei classici biscotti e nel pane industriali.
Ma perché il glutine è così largamente diffuso nel cibo? Per pura avidità, ovvero per agglutinare gli impasti rendendoli più economici e facili da realizzare industrialmente. Le farine usate per produrre poi pasta e pane vengono lavorate così finemente da perdere in potere nutritivo e diventare alla stregua di una polvere di talco estremamente irritanti per le nostre povere mucose intestinali. Molte farine cosi lavorate possono non solo aumentare la quantità di prodotto finito ma anche essere conservate per anni in silos oppure in panetti semilavorati e surgelati. Difficile capire quanti anni ha la farina del pane industriale e non dico altro, possibili contaminazioni fungine e con metalli pesanti non le voglio neanche considerare.
Non parliamo poi della lievitazione ormai solo chimica e accelerata di tutti i prodotti da forno per guadagnare tempo ma che alterano sicuramente la nostra capacità di digerire il glutine appunto. E infine di tutti gli additivi, emulsionanti e intensificatori di sapore che sono usati comunemente con il benestare delle autorità competenti. In primis il Glutammato Monosodico chiamato in diversi modi e nascosto con una fantastica sigla come tutti gli additivi alimentari. Corinne Goumet ha lottato a lungo per dimostrare la neurotossicità del glutammato e dell’aspartame introdotto in maniera eccessiva nei cibi industriali per potenziarne il sapore. Che dire del latte quando una mucca che dovrebbe produrre 10 litri di latte al giorno può arrivare a produrne 100? Ormai i cibi sono potenzialmente tutti contaminati; pensiamo che il glutammato viene anche usato in agricoltura e che dire degli allevamenti intensivi anche dei pesci ? Il potere nutritivo di un salmone allevato oppure di un pollo allevato malamente sono deplorevoli per quantità di ormoni e di antibiotici e altre schifezze.
Nutrirsi con cibi sani diventa sempre più difficile e costoso, non ci sono dubbi a riguardo. Consiglio a tutti i lombalgici e colitici cronici di iniziare riducendo al minimo i prodotti industriali e di cucinare da soli i loro piatti, anche se non è sempre facile lavorando tutto il giorno. Ovviamente limitiamo al minimo anche lo zucchero raffinato oltre che il latte vaccino e le farine bianche troppo lavorate. Mediamente in pochi giorni l’intestino si calmerà facilmente e dopo poche settimane anche numerosi e comuni dolori lombari miglioreranno sensibilmente e piacevolmente.
Possiamo quasi dire che la regione lombare che spesso associamo ai reni ci avverte che dobbiamo “metterci un freno” e non solo alla vita sedentaria, agli sforzi eccessivi ma anche ai cibi malsani. Il rene in medicina cinese è l’organo collegato con la nostra energia ancestrale e con le nostre radici profonde oltre che con la longevità.
Quindi grazie anche alla lombalgia per guidarci sulla strada della salute e delle scelte giuste da compiere per noi stessi e per volerci bene.